mercoledì 13 giugno 2007

Intollerance

Dalla storia americana Griffith passò con Intolerance (1916) alla storia mondiale. Il tema e` quello della lotta fra odio e amore. I quattro episodi (ambientati nell'America contemporanea, nella Francia delle guerre di religione, in Palestina ai tempi di Cristo e nell'antica Babilonia) costituiscono una sorta di compendio dell' intolleranza nei secoli: lo sfruttamento operaio, la strage degli ugonotti, la passione di Gesù, e la caduta di Babilonia. Le vicende si sovrappongono, le scenografie imponenti si accavallano, le masse corrono tumultuose verso il tragico epilogo. Il finale travolgente, in cui le quattro storie si intersecano sempre più rapidamente, è un atto di accusa contro le follie umane. Non essendoci negri, il film è animato da sentimenti nobili e generoIl capolavoro è la prima storia, un ennesimo melodramma che ha pero` forti connotati sociali e un piglio piu` realista. E` anche l'unica delle quattro storie ad avere un lieto fine.

Nelle parti storiche Griffith, per quanto abile a manipolare colossali messinscene, non può sfruttare le sue doti più efficaci, il melodramma e l'intimismo familiare, e finisce per affogare fra i costumi e le scenografie.

Intolerance è un'opera in cui più di tutto conta il montaggio; è il montaggio a dare un senso, combinandoli, ai quattro episodi, a scandire i tempi, a creare la suspense.
Il film costato moltissimo, ebbe scarso successo, anche per l'entrata in guerra degli Stati Uniti, e Griffith ne fu praticamente rovinato.

The Birth Of A Nation

Nel 1915 Griffith realizzò il primo lungometraggio e kolossal storico americano, The Birth Of A Nation (quasi tre ore di proiezione) ed è anche uno dei più biechi atti di propaganda razzista e la prima epica nazionale in forma di film; Griffith, da sempre ossessionato dal mito della famiglia (un'isola di sicurezza) e dal terrore dei negri (fonte di disunioni, perché causa della guerra), si sforza di convincere il pubblico che i negri schiavi significano stabilità e pace, mentre i negri liberi significano il crollo della società e dei suoi connotati, in particolare del puritanesimo che gli sta tanto a cuore.


Il film comincia con la descrizione della felicità familiare prima della guerra; ma alla fine della guerra i negri hanno preso il potere e vessano la popolazione bianca, difesa dal Ku-klux-klan. I bianchi ritrovano la felicità quando un doppio matrimonio sancisce la riconciliazione fra nord e sud. Esaltando l'opera di questi giustizieri bianchi, Griffith voleva esaltare la nuova nazione, nata sulle rovine della secessione. Il film espone i due simboli principali della poetica griffithiana: le giovani rappresentano il bene, i negri il male; i negri tentano due volte di violentare una giovane; la guerra libera orde di negri feroci come demoni a caccia di anime, la guerra è il peccato che ha dannato i bianchi.


Il sincero orrore di Griffith per la guerra è una prova della sua mentalità generalmente progressista, a parte le questioni razziali.
Le scene brutali, quelle commoventi e quella grandiosa dell'incendio di Atlanta furono alla base dello straordinario successo del film; ma ovunque si ebbero manifestazioni di protesta, e in alcuni paesi europei il film fu proibito.
Basta capovolgere le parti di bianchi e neri e si scopre un capolavoro di cinema storico-realista.

domenica 10 giugno 2007

Il cinema classico e Griffith


Si arriverà alla nascita del cinema classico con il supporto del regista David Wark Griffth.

Questi promuove sperimentazioni linguistiche ed espressive, in particolare si concentra sulle diverse opzioni di montaggio, studia le risorse drammatiche dell profondità di campo, è attirato dal dimanismo della composizione interna al quadro e dall'importanza simbolica dei dettagli,dei primi piani e dei contrasti di luce.



Griffith coltiva due obiettivi nel suo lavoro filmico: quello di cercare di rendere comprensibili strutture narrative sempre più complesse, e quello di investire il cinema di responsabilità ideologiche e morali. Inoltre tenta di costruire attraverso il montaggio un universo continuo e omogeneo a partire da un materiale discontinuo e frammentario, con lo scopo di offrire allo spettatore un punto di vista sempre più capace di spostarsi con una certa disinvoltura tra spazi e tempi diversi.

Tra le strutture formali messe a punto da Graffith vi sono: il montaggio alternato, tramite il quale lo spettatore inizia a capire che la successione tra le inquadrature può significare una relazione prima-dopo tra la prima inquadratura, ma può anche esprimere una relazione di simultaneità tra due azioni; ed il meccanismo di sospensione-rinvio, quale il last minute rescue.

Contenuti dei suoi film: esaltazione dei valori della comunità, mito della nuova nazione, manicheismo puritano, attenzione ai pericoli sociali quali malattia mentale, alcolismo e contrasti di classe.

La forma narrativa da lui prediletta era quella del lieto fine, una ideologia di riconciliazione.

Si serve dei personaggi per sviluppare il suo discorso sociale, ed il loro volto in primo piano in una scena trasforma lo stesso personaggio in emblema di una particolare condizione sociale o interiore.


Griffith realizza lungometraggi, tra cui ritroviamo La nascita di una nazione (1915), 180 minuti di proiezione che attestano la ferita ancora aperta della guerra civile americana.




Il film successivo è Intollerance (1916), una rappresentazione del tema dell'intolleranza attraverso i secoli. Sono quattro episodi, quattro storie con stili diversi e inquadrature legate tra loro da leitmotiv che ha lo scopo di ricordare il tema centrale dell'intolleranza.

Il cinema inglese

Il cinema inglese è anch'esso caratterizzato dall'attenzione per la componente attrazionale del trucco. Le maggiori personalità di spicco di questo periodo, siamo tra il 1896 e il 1906, sono quelle di George Albert Smith, James Williamson e Edwin S. Porter.

Smith. Nei suoi film ritroviamo la tendenza alla divisione dell'azione in diverse inquadrature; un esempio eclatante di questo grande lavoro di montaggio è: Grandma's Reading Glass. Tale film è interamente costruito sull'alternanza tra le inquadrature in campo totale di un bambino e una nonna seduti allo stesso tavolo, e le inquadrature in piano ravvicinato degli oggetti che il bambino vede attraverso la lente di ingrandimento della nonna.

Williamson. Maggiormente interessato a lavorare sulla continuità d'azione tra inquadrature girate in spazi diversi. Un esempio di tale procedimento è il film Stop Thief!, un film di inseguimento (poursuite).

Fino al 1903 uno dei procedimenti più usati per legare due inquadrature era la dissolvenza.

Porter. Uno dei registi che contribuisce a fare del film di finzione la principale risorsa dell'industria cinematografica americana. Con Life of an American Fireman la sua intenzione è quella di trasformare il pompiere da semplice "ruolo" a personaggio con una sua interiorità. Il suo film più celebre è però The Great Train Robbery, in cui coesistono delle inquadrature con funzione puramente narrativa e piani più vicini a una logica mostrativo-attrazionele. Il montaggio cerca di costruire una certa continuità spazio temporale tra le inquadrature, ma non riesce a rappresentare ancora la simultaneità delle azioni con un montaggio alternato.

giovedì 7 giugno 2007

Georges Méliès



Méliès intendeva il film in termini di invenzione artistica e come un lavoro di messa in scena, non a caso gestì il Teatro Robert Haudin, il luogo per eccellenza dell'illusionismo francese.
Fondò inoltre una casa di produzione: la Star Film, e costruì all'interno del suo stesso giardino di casa in primo teatro di posa moderno.
Le sceneggiatura privilegiata da Mèliès è quella con alla basa giochi di prestigio, o viaggi immaginari (uno dei suoi film di maggiore successo è proprio Le voyage dans la lune), frequentava tutti i sotto-generi del film a trucchi; ed, inoltre, i procedimenti da lui più utilizzati erano da un lato quello dell'arresto/sostituzione, il quale consisteva nell'arrestare la ripresa, nel sostituire uno o più elementi delle scena con qualcos'altro, e nel nuovo avvio della ripresa, e dall'altro quello della sovrimpressione,ovvero lo sdoppiamento e la scomposizione del corpo.






Anche nel caso dei film di Méliès la cinepresa è il più delle volte fissa e vi è la successione di eventi tendenzialmente non continui, e questo perché esso è maggiormente interessato alle singole scene piuttosto che al loro montaggio.

Di fronte però al declino dell'interesse del pubblico nei confronti del fantastico, si assiste ad un parallelo declino dello Star Film.

Tra i film di Georges Méliès ci sono:



  • Le voyage dens la lune (1902)






  • Les illusions fantastistes (1909)








Cinema Lumiérè






Il cinema dei fratelli Lumiérè è caratterizzato da riprese in esterni e dal rifiuto della messa in scena, è un cinema della realtà, tendenzialmente non narrativo.


  • Sono film prodotti in serie e prodotti con una sola inquadratura di 50 secondi;
  • La cinepresa è tendenzialmente fissa e collocata su un supporto mobile;

  • L'unità del film è data dai flussi di movimento;

  • I protagonisti dell'immagine sono il corpo o l'oggetto in movimento le traiettorie delle folle;

  • L'immagine è centrifuga, il movimento degli oggetti deborda i limiti del quadro;

  • L'inquadratura è un palcoscenico chiuso sul quale deve esaurirsi tutta l'azione narrativa.


I loro film non si impongono però a lungo sui mercati, si iniziava a sentire la necessità di differenziare il prodotto, ed era anche lo stesso pubblico a coltivare questa esigenza.

martedì 5 giugno 2007

Dispositivo Lumiérè



A differenza del dispositivo Edison, quello Lumiérè era costruito dalle agenzie di penetrazione in diverse zone, si passava da una città all'altra. Tale dispositivo rendeva replicabile la realtà nella sua "fedeltà" e permetteva di espandere la visibilità dell'intero mondo.

Esso permetteva la proiezione su grande schermo, la pellicola era su supporto flessibile (pellicola a 16 fotogrammi al secondo); ed inoltre era caratterizzato da un movimento intermittente di ripresa.

I film proiettati dal macchinario erano ricchi nei dettagli, non vi era un principio di composizione; ciò che veniva impresso sulla pellicola lo era perché si trovava sulla scena.

L'inquadratura era policentrica, ciò che appariva in primo piano era lì presente; vi era una permeabilità dei bordi di contorno della scena. Tutto ciò che si vedeva sullo schermo era frutto di un atto di riproduzione, una realtà filtrata attraverso un'attività, quella della macchina da presa.

La proiezione era allestita in sedi precarie: all'interno di caffè, all'interno di spettacoli già esistenti come il circo e il teatro di varietà.

Gradualmente si inizia a pensare al film come ad un'attrazione autonoma.

Il Cinetoscopio

Era il 1894 quando l'inventore Thomas Elva Edison presentò la sua invenzione: il Cinetoscopio (Kinetoscope). Questi è uno strumento che permetteva ad un singolo osservatore di guardare attraverso un orifizio delle immagini in movimento (moving picture).



















Esso è collocato nella "penny arcades", nelle fiere e nelle feste paesane, e l'animazione poteva essera visualizzata inserendo un gettone nella macchina.



















Grazie a tele invenzione furono prodotti circa 250 film da poter vedere tramite gli oltre mille cinetoscopi costruiti nel giro dei tre anni successivi.